Chi sono

Mirko Pierpaolo Papirii nasce a Perugia il 21 febbraio del 1972. Una volta completati gli studi al Liceo Scientifico A. Einstein di Teramo, si iscrive all’Università, ove consegue la laurea in Economia e Commercio nel 1999.La passione per la lettura e la scrittura si nota fin dall’età delle scuole superiori: scrive poesie, creando la sua prima raccolta a diciotto anni, dal titolo “Poesie per Valeria”. Scrive anche alcuni racconti horror di chiara ispirazione lovecraftiana e inizia, qualche anno più tardi, il suo primo romanzo (ancora in fase di stesura).Nel 1999 vede la luce un’altra silloge (inedita) di poesie dal titolo “Ricordi di Un Amore” e un altro racconto: “Note e Melodie di un Innamorato”.

Nel 2009 viene incluso nella raccolta di poesie haiku “La voce della natura rivela ciò che penso” e vince il secondo premio al Concorso Nazionale Gino Recchiuti con la poesia “Vecchia Città Antica”. Viene anche selezionato per l’antologia del premio G.L.G. Byron “E sale in spuma…” con la poesia in vernacolo teramano “La pall’ nghe li mà”. È finalista al Premio Mario dell’Arco (2010), IV classificato al Concorso di Poesia Cesare Vedovelli con “Arpijov’” e VII classificato alla Quinta Edizione del Premio Internazionale Roscigno Vecchia. Ha pubblicato con Edizioni Orizzonti la sua prima opera “Vecchia Città Antica”, fondendo emozioni visive e poetiche. Ancora finalista al concorso “Mario dell’Arco” per la poesia in vernacolo.

Copertina Vecchia Città Antica

Progetto Vecchia Città Antica

Dopo ormai due anni dal terremoto che ha devastato la mia amata città de L’Aquila e a più di un anno dall’uscita del libro Vecchia Città Antica, è ora di tirare un po’ di somme. Ahimè, le vendite non procedono come vorrei ed avrei bisogno del sostegno di molti per poter continuare a sperare di realizzare i miei progetti.

Nel frattempo, rimanendo fissa l’idea di portare i ragazzini dell’Aquila Rugby al Trofeo Topolino per rappresentare l’infanzia aquilana che deve tornare a correre, ridere e giocare, si è fatta strada un’altra idea: quella di realizzare una statua in bronzo della Madonna di Medjugorie (ma poi perché Medjugorie? La Madonna è una e una soltanto, solo che ogni tanto le piace cambiare residenza per donare nuova speranza al nostro mondo) da donare alla città de L’Aquila.

Questa statua vuole essere un segno per raccomandare l’intera città al suo spirito materno e protettivo. Per ora il saldo del conto corrente recita euro 1.100,00 ma per poter realizzare entrambi i progetti dovrei arrivare a quota 10.000. Per riuscirci, ho bisogno di vendere ancora 450 copie del libro al prezzo di copertina di 20,00 euro.

Intanto lavorerò per le presentazioni del libro e, se ci fossero delle associazioni interessate ad aiutarmi nel realizzare questo progetto, vorrei tanto che si mettessero in contatto con me. Poi, se ci saranno eventi realizzabili, si realizzeranno, altrimenti sarà la Divina Provvidenza a darmi una mano. Saluto perciò con gioia tutti i visitatori del mio sito, felice di aver condiviso con voi le mie idee e i miei progetti.

Recensione: l’ultimo album dei GTO

Confesso che i GTO li conoscevo da lunga data, da quando uscì il loro primo album “The Best” con la bellissima “Onde”, una delle mie canzoni preferite. Adesso dopo anni in cui avevo perso le tracce della band mi sono ritrovato con tutti i loro album in mano e come al solito ho trovato delle bellissime canzoni, vere e proprie storie narrate a chi le vuole sentire, con i protagonisti ben vividi nella mente degli ascoltatori.

Ma veniamo alla recensione dell’ultimo album che, secondo me, mostra tutte le capacità del quintetto umbro. Si parte con il Veglione, in pieno stile GTO, per passare ad una interessante “Angelo o Diavolo”, seguite da tracce come “El Piragna” e “Lee l’americano”. Ritmo nella canzone “Il Mago”, un’altra storia molto particolare, per arrivare a un brano che mi ha colpito molto: Storia di un abbraccio.

Ascolto musica di tutti i generi da quasi trent’anni, alternando il folk al rock, la musica classica al jazz. Ma mai nessuna canzone mi ha strappato le lacrime come “Storia di un abbraccio”. Il riferimento al ragazzo che parte soldato, alla guerra che gli ruba i sogni e le speranze… Sarà che da quando è nata mia figlia sono diventato più sensibile, ma la fusione tra musica e testo in questo brano la rende una delle migliori canzoni del panorama italiano.

Certo, dei quattro album, Mondial è il più completo e dimostra la maturità di un gruppo consolidato. Spero che i ragazzi possano confermarsi e ottenere il meritato riconoscimento. Una piccola critica da tecnico: a volte il timbro basso della voce è coperto dagli strumenti, e il booklet di Mondial poteva essere curato meglio. Ma sono dettagli, facilmente migliorabili.

Copertina album Mondial dei GTO
Teramo Basket

...che Teramo Basket, Ragazzi!

Alla fine il mio sito personale è on line. Poeta, Scrittore e Basket Writer. Ero davvero indeciso sull'argomento da scegliere per cominciare: la musica, i libri, il basket. Poi quella partita maledetta e bellissima allo stesso tempo. Il Teramo Basket dei giovani, di Polonara, di Martelli e Laquintana e di tutti gli altri che hanno contribuito a questa fantastica impresa. Sembrerà strano parlare così dopo una sconfitta, ma quello che hanno dato i ragazzi in questi giorni è impagabile ed è il giusto completamento ad una stagione che li ha visti comunque protagonisti nel campionato regionale di C2 Abruzzo. Peccato che davanti ci fosse una delle squadre seriamente candidate alla vittoria finale, compatta e mentalmente forte che non si è scoraggiata davanti ai colpi dei ragazzini terribili. Forse un po' più lunga di Teramo ma con ragazzi che hanno maturato esperienza nella serie C Lombarda.

Gli addetti al settore non si erano neanche lontanamente immaginati la forza mentale dei ragazzi di Di Meglio che non erano contemplati neanche nei primi sedici. Invece nella partita precedente c'è stata la vittoria con la Pallacanestro Reggiana, altra grande a livello di giovanili, e la consacrazione del Teramo Basket nel gotha dei campionati under.

Un plauso doveroso e forte al Presidente Antonetti, a coach Capobianco e ai suoi collaboratori per il grande successo ottenuto. Adesso spero che tutto il ben fatto porti i suoi frutti in prima squadra, dove con le nuove regole gli italiani saranno preziosi come il pane, specie se del proprio vivaio.

È vero, attualmente gli italiani rendono meno degli stranieri e costano anche di più, ma la grande squadra è per me quella che riesce a lanciare nei campionati professionistici e non i prodotti del proprio vivaio.

E Teramo è un grande esempio: su tutti voglio citare Riccardo Marzoli, principino di San Severo di Puglia che con il suo talento ha dato filo da torcere niente di meno che alla Fortitudo Bologna di Malaventura, di Cittadini, di Lamma e di altri che hanno dato il loro importante contributo nella massima serie.

La mia speranza, neanche troppo recondita, è che il ragazzino torni a Teramo per dare il suo forte contributo sotto l'ala protettrice di un professionista serio ed equilibrato come Ryan Hoover, per diventare una delle migliori guardie italiane.

Se per la squadra maggiore è tempo di riposo, e per i ragazzi ormai anche, adesso il grosso del lavoro spetta a manager, coach e Presidente per costruire una squadra competitiva in grado di dare soddisfazione ai tifosi e soprattutto di garantirci il nono anno consecutivo nel massimo campionato del secondo sport italiano.

Ad Majora!